La Missione personale

Nei dialoghi avuti con Raffaele e altri Angeli in forma umana extraterrestre, ricorre, sin dall’inizio di quegli incontri ravvicinati, il tema di una missione personale.

Raffaele mi disse: “Mi mostrai a te nella mia dimensione della luce”, disse con un gesto della mano che indicava sé stesso; “ed ora mi mostro nella mia forma cosmica. Ti faremo comprendere questa realtà. Già ti dissi che le Scritture descrivono una missione da me compiuta sulla Terra”.

Raffaele, in quei mesi del 1980, era in missione presso di noi nella sua forma angelica, spirituale e cosmica e ci parlò subito di una sua missione compiuta molto tempo prima e narrata nel libro biblico di Tobia. L’orizzonte si aprì nel conoscere questi Angeli che mostravano un impegno sovrumano a beneficio del nostro mondo e dell’umanità bisognosa di salvezza.

Compresi che da sempre cercano di aiutarci, operano per evitare all’uomo di cadere nel male e, per rispettare il nostro libero arbitrio, ci aiutano a fare tesoro anche degli errori per imparare a vivere nell’amore universale del Padre Celeste. Essi influiscono beneficamente su di noi e sulle nostre azioni. In loro non c’è violenza né sopraffazione.

Raffaele ci disse che la Bibbia ci parla di un combattimento fra l’Esercito Celeste e le forze del male. L’Esercito del Signore Iddio ha le sue Milizie nello spazio che si prodigano per il trionfo del bene sulla Terra. A causa della forza del male, questo esercito è in missione, impegnato in una “guerra” d’amore e di salvezza.

Raffaele disse esattamente: “Sempre più numerosi saranno in questo tempo i discesi sulla Terra per questa grande missione. Siamo in tanti”. Dicendoci questo, ci fece intendere che non sono soltanto gli Angeli a compiere questa missione universale, ma anche molti uomini che vivono sul nostro pianeta.

Questi uomini, che il libro biblico della Genesi chiama “figli di Dio”, sono gli stessi che l’Apocalisse di Giovanni chiama “gli eletti”. Sono coloro che Gesù nominò nel Vangelo di Matteo (24, 21-22), che operano per abbreviare la tribolazione del mondo e per affrettare il tempo della seconda venuta di Gesù Cristo e del Regno del Padre.

Gesù disse: “… vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati”.

IL Vangelo, i Profeti e l’Apocalisse parlano della missione degli Angeli e degli eletti, dei figli di Dio che operano nel bene per affrettare il nuovo tempo universale della pace, della giustizia e dell’amore. Quel tempo cancellerà ogni violenza, ogni guerra e ogni ingiustizia. Sarà il Regno del Padre Celeste e della sua Famiglia Universale.

Raffaele e gli Angeli in missione presso di noi, nel 1980, ci assicurarono che siamo in tanti e che saremo sempre più numerosi in missione fino a quel giorno meraviglioso. Molti lo sanno di essere in missione sulla Terra, altri hanno un oblio. Molti soffrono per le cose che accadono in questo mondo e credono in una missione universale che viene dal cielo, sanno che ci sono persone in missione. Non hanno nessun dubbio che vi siano figli di Dio che producono tanto bene, che si prodigano per ottenere dal Cielo cose buone per l’umanità e per la creazione tutta. Molti si raccomandano a chi può essere mediatore fra loro e Dio, fra loro e gli Angeli, fra loro e il Cielo che vive sopra di noi e opera fra di noi.

Questa è già una coscienza di missione universale, una coscienza delle realtà spirituali che influiscono in bene sulle cose visibili e nei cuori. In loro c’è una conoscenza spirituale, una coscienza che va oltre quella materiale e sta al di là del sipario di questo mondo apparente, che nasconde le realtà dello Spirito.

Ma se ad alcuni parli loro della loro missione personale, dell’importanza di avere coscienza della loro missione, di quanto è utile e decisivo che non si sentano esclusi da questa potenzialità fattiva dell’amore universale, li vediamo quasi diventare tristi, rassegnati e increduli.

No, no – rispondono - ci sono le persone che hanno queste capacità missionarie e di mediazione col Mondo Spirituale. Io no, sono indegno, faccio quello che posso; ma cosa posso fare io, quanto può valere la mia vita spirituale? Quale missione ho io? Quelli sono i santi, gli spirituali, i mistici, i contattisti, le colonne dello Spirito… io sono una nullità!”.

Abbiamo scritto in “04 – Conoscenza e coscienza – del 13 ottobre scorso, e vogliamo ritornarci per l’importanza dell’argomento in questione:

“C’è una tentazione pericolosa che può condizionare e anche minare chi cammina nelle vie dello Spirito, con i suoi valori: credere in Dio, negli Angeli, nell’amore del prossimo, nell’universalità dell’amore, nel disegno divino d’amore e di salvezza e allo stesso tempo sentirsi impotenti, inadatti, incapaci, indegni e imperfetti al punto da avere la sensazione di essere esclusi e carichi di sensi di colpa”.

Vi sono delle considerazioni che ci riportano alle conversazioni avute con gli Angeli nelle esperienze del 1980, riportate nel libro “Angeli in astronave”. Quale uomo, quale creatura può sentirsi tanto potente, così capace, tanto adatta, così degna e perfetta da svolgere una missione spirituale inserita nella missione universale?

L’uomo è una piccola porzione di vita dell’universo e gode delle benefiche leggi universali del Creatore, ma soffre a causa dell’opposizione di forze talmente grandi di fronte alla sua piccolezza umana, che l’umiltà diventa la prima sapienza da acquisire per poter procedere senza sgomento. Ma se questo senso di impotenza resta tale e non si nutre della Potenza dell’Amore di Dio distribuito alle creature, allora non è più una sana umiltà, ma una svalutazione delle potenzialità donate da Dio stesso ai suoi figli e si riduce a un avvilimento negativo che nulla costruisce e sostiene il male. In questo senso l’uomo non è piccola cosa! Questa coscienza può mettere le ali alla propria missione personale.

Lo Spirito di Dio, che tutto ha creato e ordinato con sapienza e potenza infinite, che tutto pervade e vivifica, può essere accolto, compreso, e può fare diventare la creatura un'unica potenza vitale d’amore e di operosità. Quando questo avviene veramente, al di là di ogni presunzione o falso misticismo, vi è la garanzia che si sta camminando nella realtà meravigliosa di Dio che è la sorgente dell’amore operoso e missionario in un senso universale. La potenza divina dell’amore allora sgorga dal profondo del proprio essere perché accade una sorta di travaso divino; è l’Amore Increato che penetra e trasforma la creatura, l’uomo.

Non è una bella figurazione letteraria o poetica. Non è una enunciazione culturale. È la realtà di ogni esperienza autentica che avviene in chi prende coscienza di lasciarsi pervadere dalla potenza dell’amore di Dio, come chi si espone al sole in un magnifico giorno estivo e ne riceve luce, calore e vitalità. Questo fatto mistico non è riservato a qualcuno, ma è possibile a tutti, pur se siamo uno diverso dagli altri e quindi l’esperienza sarà unica per ciascuno.

Non si tratta qui di fanatismo, di esaltazione, delle illusioni che possono prendere chi falsifica il proprio percorso spirituale vivendo intenzioni e obiettivi non spirituali e li spaccia per tali. Ma tutto questo non durerebbe molto. I fanatismi, le esaltazioni e le illusioni finiscono presto e non danno veri frutti. Se invece nel profondo del nostro essere, del nostro cuore, qualcosa comincia a farsi strada che ci fa sentire meno soli, accuditi, protetti, ripieni di qualcosa che ci fa sentire più vivi, sempre più nella dimensione dell’amore, allora lo Spirito di Dio è penetrato in noi e noi lo stiamo accogliendo come Ospite Divino capace di trasformarci e di operare in noi questa meravigliosa novità. E subito ci sentiamo di voler donare al mondo intero il nuovo tesoro, pur adottando tutte le prudenze che si richiedono.

A volte è un’improvvisa esplosione interiore di leggerezza, d’amore, di apertura verso orizzonti nuovi, un calore sconosciuto… Dio si presenta agli occhi interiori del nostro spirito e del nostro cuore e inizia a illuminare la nostra mente. Anche la nostra fisicità si sente nuova. Più spesso questa trasformazione avviene gradualmente. Ci si sente meno pesanti, quel senso di rabbia non ci invade più come prima. In noi c‘è più pace, più luce e tutto ci sembra meno difficile e quanto sentivamo impossibile ora ha delle aperture. Possiamo amare senza quei divieti e quegli ostacoli che prima ci frenavano e ci punivano.

Non è facile descrivere a parole gli effetti benefici di chi si lascia aprire il cuore nel più profondo dalla luce e dall’amore di Dio e dei suoi Angeli. Nella misura in cui questo avviene, non si riesce più a guardare la spiritualità e il cammino spirituale come “posso o non posso”, come “sono o non sono”, come “io non sono come i santi, come i missionari, come coloro che sono bravi e degni”. 

Si entra nella dimensione dell’Amore di Dio e del prossimo, nell’amore universale che è pregno di umiltà, e nell’umiltà c’è la presenza della potenza dello Spirito di Dio che ci abbraccia e ci trasforma in persone spirituali, in uomini spirituali. Da quel momento anche noi siamo presenza della potenza dell’Amore e abbracciamo chi circola intorno a noi, dalla famiglia a chiunque è nostro simile. Il nostro amore dilaga verso gli animali, la vegetazione e tutto il creato.

Questo avvenne a Francesco e Chiara d’Assisi.

Da quel momento si prende coscienza di essere in missione, anzi ci si accorge di essere una missione personale inserita nella missione universale degli Angeli, dei figli di Dio e di Colui che ha donato la sua vita e che ha ricevuto dal Padre il potere di dare la vita che non muore mai, quella della nostra deificazione. Infatti Gesù ci ricordò che nella Sacra Scrittura si dice: “Voi siete dei!”.

Nessuna vera mamma che ama i propri figli si chiede se è degna di amarli o no, se ne è capace o no. Lo fa e basta, li ama perché questo è giusto, è bello e necessario per i figli. È la sua missione! Cercherà di migliorare il suo amore e la sua dedizione a beneficio proprio, dei figli, della famiglia e della società. Si sentirà in sintonia e in comunione con l’amore di tutte le mamme del mondo!

Chi fa un vero cammino spirituale non si chiede tante cose, se è capace o degno. Chi ama si dona, fa ogni giorno quello che gli è possibile, nella sua casa, nella sua città, dove la sua missione lo porta. E sa che per ogni benché piccola cosa buona che farà, la Potenza dell’Amore dello Spirito di Dio farà lievitare tutto come è inimmaginabile a mente umana. Gli Angeli sanno questo e per questo non si pongono tante oziose problematiche, ma operano pieni d’amore e stanno al servizio di Dio e dei suoi figli. 

Ci fu detto che anche le cose più piccole fatte nell’amore sono sempre grandi nel Regno dello Spirito e portano grandi frutti. Nessuno che crede nella potenza dell’amore di Dio e dei suoi Angeli si rassegna a dire che non ce la può fare.

C’è una garanzia universale che sgorga dal Cuore stesso del Creatore ed è raccolto dal Cuore dei suoi Angeli per la quale l’assistenza potente e amorevole dello Spirito di Dio rende capace chi lo vuole veramente: chi si impegna a crescere in quell’amore che è sgorgato come un miracolo dentro di sé e che tende a trasformare tutto di sé e della sua vita irradiando quell’amore al di fuori e intorno a sé.

C’è anche chi dice che questo è vero e che in qualche modo lo ha sperimentato, ma che poi la famiglia, il mondo, le proprie difficoltà interiori e altro non gli permettono di viverlo e realizzarlo.

A questo punto ci viene in mente la parabola del buon seminatore raccontata da Gesù che disse: “Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. Un’altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi intenda” (Vangelo di Matteo, capitolo 13, versetti 3-9).

Ci potremo alzare al mattino ringraziando per il sole e per la vita, con tutte le cose buone che ci sono donate. Potremo umilmente accettare di avere dei limiti e delle cadute, dalle quali rialzarci per proseguire, per potere accettare con amore anche i limiti e le cadute degli altri. E saremo gioiosi di poter fare tante cose piccole e più grandi che, ogni giorno, ci faranno svolgere la nostra missione personale nella missione universale degli eletti.

Noi saremo così quella terra buona che dà tanto frutto positivo, dove i semi del buon Dio e dei suoi Angeli cadono per una grande messe e una grande missione. Le cose che contano e che sono alla portata di tutti gli operatori spirituali sono quelle quotidiane, per piccole che siano, fatte con l’intendimento spirituale dell’amore e della dedizione, che formano tanti fili per un tessuto universale. Questo ci insegnarono gli Angeli e questo ci fu ribadito dal Signore e dalla Madre Divina, la Vergine Maria.

L’invito “chi ha orecchi intenda” è rivolto a chi vuole essere al servizio della causa dell’Amore Universale senza false umiltà, senza dannose presunzioni, ma consapevole del servizio senza precedenti che può svolgere nell’imminenza della Nuova Era o Nuovo Eden che vedrà la totale trasformazione della Terra, dell’umanità e di tutto il Cosmo con i suoi abitanti; nuovi cieli e nuove terre, come afferma la Sacra Scrittura.

In questa dinamica spirituale, in questa ottica costruttiva e in questo amore umile e forte degli Angeli, vi diamo il nostro abbraccio fraterno.

Vostri Giorgio e Pamela.

14 dicembre 2017